La Regione, nonostante tagli drammatici, dà priorità per i territori montani, bellissimi ma nei quali é più difficile vivere, stimolando investimenti per la crescita e la sicurezza. In questa direzione insieme alla collega Gazzolo abbiamo sostenuto la realizzazione del Centro - luogo di aggregazione di comunità -, i cantieri della viabilita' (insieme alla Provincia) sulla ex 324, il potenziamento dell'aeroporto di Pavullo ed il servizio elisoccorso 118, così come la rete dei servizi socio sanitari a partire dall'ospedale di Pavullo che rimane saldo come é ora, con i suoi servizi di qualità (basta false notizie su chiusura) e i presidi di Pievepelago, Fanano, Montefiorino e Zocca. Ospedale e servizi che si debbono consolidare e qualificare nella rete sanitaria di alta qualità offerta nella provincia di Modena e nella nostra regione. Vogliamo che tutti abbiano nel minor tempo possibile la cura migliore possibile.
Orgoglio, impegno solidarietà e valori che rappresentava e che oggi in suo onore noi radichiamo in questa struttura. Grazie di cuore a quanti ogni giorno varcheranno la soglia di quella struttura consapevoli che agiscono per fare del bene agli altri.
Non si teme la chiusura immediata ed improvvisa dell'ospedale di Pavullo, bensì il suo graduale svuotamento con l'intento volontario di dirottare la cittadinanza del Frignano verso gli ospedali di Sassuolo e Baggiovara, nonchè verso il Policlinico... insomma verso la pianura! E la montagna? Cosa sarà del Servizio Sanitario in Montagna?
RispondiEliminaCara Sara, capisco bene - essendo anche io un uomo della montagna - i timori di chi vive in zone lontane dai grandi centri della pianura. Ma la Regione Emilia-Romagna ha deciso da tempo che l’Ospedale di Pavullo è un riferimento per il Frignano, in rete con i servizi di Pievepelago e Fanano, e con gli Ospedali della pianura.
RispondiEliminaNoi dobbiamo impegnarci per avere appropriatezza dei servizi e tempestività, oltre all’alta qualità delle prestazioni del servizio sanitario. Tutto quello che le istituzioni (Regione, Provincia, enti locali) hanno fatto in questi anni, come ad esempio le azioni che ho brevemente sintetizzato nel post qui sopra, indicano chiaramente che l'obiettivo è quello di rafforzare il servizio sanitario in montagna, non di indebolirlo.
Per essere chiari: vogliamo che tutti i cittadini trovino risposte di qualità il più vicino possibile a casa, non il contrario. Non ci sarà quindi né chiusura né graduale svuotamento ma qualificazione nella rete.