lunedì 3 dicembre 2012

BERSANI HA VINTO LE PRIMARIE

Il 60,8% dei voti a poco meno di 8.000 sezioni scrutinate su 9.200, una vittoria netta e chiara sin da pochi minuti dopo le 20, quando le previsioni dell'Istituto Piepoli avevano assegnato a Pierluigi Bersani il 61% dei voti. Il ballottaggio, che è stata un'altra idea di successo del centrosinistra, per fare in modo che il vincente avesse con sé la maggioranza assoluta dei votanti, ha premiato chiaramente non solo la persona - che conosco da tempo e in cui nutro la massima fiducia - ma un intero progetto. Un progetto in cui sono stati coinvolti tanti giovani, che ora dovrà essere realizzato. Una forza tranquilla di cambiamento, che dovrà non solo convincere l'Europa (è il punto più facile; a "mettere in agitazione" i mercati europei sono semmai i populismi di chi dice che l'Italia deve ritirarsi dall'Euro o i cattivi governi come quello precedente all'attuale) ma soprattutto prendere in mano questo paese, affrontando da subito una situazione difficile, a partire da lavoro e moralità. Due punti strettamente collegati tra loro. Un paese con disoccupazione oltre l'11% (e quella giovanile tra i 15-24 anni al 36%) ha bisogno di una sterzata, nella legalità, nel buon senso e nella responsabilità di tutti per restituire futuro e speranza a chi oggi è privo dell'uno e dell'altra. Un compito che richiederà il sostegno e la collaborazione di tutti i candidati sconfitti, a partire da Renzi e Vendola, sino a Puppato e Tabacci. E' presto per analisi approfondite, ma sottolineo l'ottimo risultato di Bersani anche nella nostra regione: in Emilia-Romagna, a risultati non ancora definitivi (siamo a oltre 700 sezioni su 900) sono 22 i punti di distacco tra lui e Renzi (61-39, in media nazionale). Bersani ha vinto in 19 Regioni su 20 (tutte tranne la Toscana), quasi sempre con distacchi superiori al 20%. (qui sotto la tabella dei risultati. la aggiornerò domani con i dati definitivi). E' stata una splendida giornata per tutti, non solo per chi ha vinto. Il PD e il centrosinistra sono oggi più forti e una prospettiva di governo sempre più salda. 


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