PORTO CORSINI: nel week end ho inaugurato sulla Diga
foranea nord di Porto Corsini, grazie al Progetto Powered (Project of Offshore Wind Energy: Research, Experimentation and Development) un impianto
minieolico modello TN535 realizzato dalla Tozzi Nord (che è uno degli sponsor
di Powered). La cerimonia è avvenuta alla presenza dei rappresentanti dei
partner del progetto, fra cui la Provincia di Ravenna che ha organizzato
l'evento.
TN535 è l'unico aerogeneratore italiano certificato secondo
lo standard internazionale MCS (Microgeneration Certification Scheme), in grado
di produrre 37.300 kWh ad una ventosità media annua di 5 m/s. La principale
caratteristica dell'impianto, che lo rende ideale per l'area del Porto di
Ravenna, è che offre elevate capacità di produzione energetica anche in siti
con bassi regimi di vento, grazie a caratteristiche tecniche come il controllo
attivo del passo pala e dell'imbardata. Un avanzato sistema di controllo da
remoto della macchina, inoltre, ne garantisce massima sicurezza.

In precedenza, in mattinata, nella sala convegni
dell'Autorità portuale è stato ospitato un incontro sul tema 'Le potenzialità
dell'energia eolica nell'area adriatica e le prospettive del green port',
durante il quale sono stati presi in esame tutti gli aspetti legati a una
strategia di 'sviluppo sostenibile' degli scali marittimi adriatici (dove cioè
giochino un ruolo crescente le fonti energetiche rinnovabili): il porto
ravennate si è già candidato a essere un laboratorio per sperimentare tutte le
soluzioni che permettano di concretizzarla. L'installazione del nuovo impianto minieolico - che si
aggiunge a un impianto microelico da 1,5 kwp ad asse verticale che sempre
grazie al Progetto Powered fu installato il 17 dicembre 2011 - è un importante
passo in questa direzione. Allo stesso tempo, grazie ai due anemometri che sono
'accoppiati' con le due pale eoliche, insieme a quello di grandi dimensioni
realizzato al'interno del programma del Progetto Powered dalla Micoperi di
Ravenna, sarà possibile misurare la relazione tra vento e effettiva produzione
di energia direttamente sui moli del Porto ravennate.
Si può dimostrare insomma nei fatti che la riconversione energetica è possibile e vantaggiosa. Il nuovo impianto mini-eolico è quindi un fatto positivo, una tappa del “green port” e speriamo il primo passo per la realizzazione di parchi eolici sul mare Adriatico. Nel 2011 la domanda di carbone in Europa è cresciuta del 7%. Le emissioni di CO2 del settore energetico sono diminuite rispetto al 2000 a causa della crisi economica del 2009. La fattura pagata ai Paesi esportatori di idrocarburi è destinata a crescere da circa 400 miliardi nel 2011 a quasi 500 miliardi al 2035 quindi se ai documenti non seguono le politiche di bilancio e di investimento, l’Europa è destinata a rimanere in coda al treno del cambiamento energetico e a rimanere il malato principale dell’economia globale. Le prime azioni del nuovo Governo si muovono certamente nella direzione giusta ma in sede di legge di stabilità ci vuole il coraggio di rendere queste misure strutturali o di farle valere almeno per un arco di tempo di 5 o 10 anni, il tempo necessario cioè a compiere una svolta profonda e a cambiare strutturalmente le condizioni del mercato. Il progetto “Green Port” di Ravenna, per trasformare l’attuale porto in un esempio positivo di sviluppo sostenibile e di stimolo alla crescita della green economy, rientra pienamente tra gli esempi che provano l’esistenza in questa regione di una consapevolezza e di competenze adeguate e innovative, è un esempio di approccio integrato ai problemi e un esempio di cosa si deve intendere per crescita intelligente e sostenibile.
Nessun commento:
Posta un commento