Oggi è San Geminiano, Patrono di Modena.
Una festa in cui la comunità si ritrova, e tra celebrazioni laiche e religiose si sta insieme, passando una giornata di gioia e di incontro. In questo momento sono con il Presidente Napolitano, in visita a Bologna. Per questo, rivolgo da queste pagine un saluto a tutti voi.
C'è un profondo legame tra San Geminiano e i modenesi: come ha detto l'Arcivescovo Lanfranchi, "la festa del patrono è un momento che "a Modena in modo molto sentito e corale, quasi sorprendente permette ai cittadini di sentirsi comunità”.
"La crisi - ha detto l'Arcivescovo - non è solo economica, ma di sistema, che parte dal profondo. Per uscirne occorre il mutamento dello stile di vita: in questo senso la crisi è opportunità per una vita buona.In tempi difficili occorre più che mai ricuperare la “saggezza”. Essere saggi vuol dire lasciarsi guidare dalla “sapienza”, cioè da una forma di conoscenza che genera il gusto, la bellezza della vita, perché porta ad essere attenti a tutte le sue dimensioni, non ad un aspetto soltanto - l’economico -, trascurando, come irrilevante, tutto il resto (questo sarebbe un comportarsi da stolti). Fondiamo la ricerca dei segni positivi anche nella consapevolezza di essere popolo, con la volontà di dare ciascuno il proprio contributo. Viene poi la ricerca di nuove forme di impegno: il coraggio di intraprendere nuove strade, anche per darsi nuove regole che assicurino a tutti una vita dignitosa e lo sviluppo delle proprie capacità a beneficio dell’intera comunità".
Credo sia una riflessione di valore per tutti, laici e cattolici: la crisi impone un cambiamento, a partire da quello degli stili di vita, e l'impegno di tutti, il mettersi al servizio, sono il primo passo per una comunità più unita, in grado di restare in piedi e uscire da questi anno con forza e consapevolezza.
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