Oggi sono 6 le squadre della Protezione Civile dell’Emilia-Romagna impegnate nella verifica della funzionalità dei servizi essenziali dei campi quali energia elettrica, rete fognaria, idraulica ed igienica. In queste ore – in vista dell’arrivo dell’estate - è stata avanzata la richiesta di 1500 climatizzatori.
Sono 305 le scosse che si sono verificate dopo quella di martedì.
Donazioni e aiuti
In questa fase di emergenza c’è bisogno soprattutto di soldi. Si possono donare 2 euro via sms da cellulare o con chiamata fissa al 45500. Anche la Regione Emilia-Romagna ha attivato una raccolta fondi, con versamento postale o bancario. Se si vuole dare un aiuto in questa fase di emergenza, è necessario rivolgersi ai Centri servizio del volontariato provinciali. Per facilitare il lavoro dei Centri, però, è meglio non telefonare ma inviare la richiesta con i propri dati e disponibilità via mail ad un unico indirizzo per tutti: http://terremoto.volontariamo.com/
Serve donare il sangue?
No, non c’è attualmente una necessità aggiuntiva di sangue.
Disponibilità negli alberghi
Gli albergatori devono comunicare la loro disponibilità ai Comuni oppure a Federalberghi o a Assohotel con i quali il Dipartimento di protezione civile ha stipulato una apposita convenzione. I cittadini che vogliono usufruire di ospitalità in albergo devono fare riferimento al proprio Comune.
Verifiche di agibilità
Ingegneri, architetti e geometri che vogliono proporsi per le verifiche di agibilità devono avere frequentato un corso di valutazione e di rilievo del danno e ottenuto la relativa attestazione dalla Protezione civile. In questo caso possono inviare il curriculum a sisma2012@regione.emilia-romagna.it
Il numero verde della Protezione civile
Il numero verde della Protezione civile regionale 800 333911 è un servizio destinato solo al coordinamento dei soccorsi e non alla raccolta di offerte materiali o di aiuti in denaro.

"Sono al momento 17 le vittime accertate, circa 350 i feriti, tredicimila gli sfollati. 228 le scosse che si sono verificate dopo quella principale avvertita alle 9 di ieri mattina.
Le persone assistite dalla protezione civile regionale e nazionale sono salite complessivamente a 13 mila. Al momento sono stati resi disponibili circa 5 mila posti in più per l’accoglienza, allestiti dopo le nuove scosse di ieri; posti che in tutto sono ora sufficienti a garantire l’assistenza alle persone tra i 9 campi di assistenza della protezione civile, alberghi, palestre e scuole messe a disposizione dai Comuni.
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LA CATENA DELLA SOLIDARIETA'
Tante le offerte di solidarietà che stanno arrivando anche in queste ore.
L’aiuto più concreto che si può dare è mandare un semplice sms solidale al numero 45500 (gestito dalla Regione Emilia-Romagna e dalla Protezione civile nazionale), che permette di donare due euro per dare un aiuto alle popolazioni delle zone colpite dal terremoto. Allo stesso numero si può anche telefonare dalla rete fissa.
La Regione Emilia-Romagna ha anche attivato una raccolta fondi rivolta a quanti - privati ed enti pubblici - desiderano versare un contributo per far fronte ai costi del terremoto che ha colpito le province di Modena, Ferrara, Reggio Emilia e Bologna.
Per i privati le possibilità sono le seguenti:
- versamento sul c/c postale n. 367409 intestato a: Regione Emilia-Romagna - Presidente della Giunta Regionale - Viale Aldo Moro, 52 - 40127 Bologna;
- bonifico bancario alla Unicredit Banca Spa Agenzia Bologna Indipendenza - Bologna, intestato a Regione Emilia-Romagna, IBAN coordinate bancarie internazionali: IT – 42 - I - 02008 - 02450 - 000003010203;
- versamento diretto presso tutte le Agenzie Unicredit Banca Spa sul conto di Tesoreria 1 abbinato al
codice filiale 3182.
Per quanto riguarda invece gli enti pubblici, è previsto l’accreditamento sulla contabilità speciale n. 30864 accesa presso la Banca d’Italia - Sezione Tesoreria di Bologna.
In tutti i casi (privati ed Enti pubblici) il versamento dovrà essere accompagnato dalla causale: Contributo per il terremoto 2012 in Emilia-Romagna.
Chi, invece, volesse comunque fare donazioni di beni materiali potrà contattare le grandi organizzazioni di volontariato che già sono attive (come Croce Rossa, Caritas, Associazioni nazionale degli alpini o simili).
Se si vuole impegnare in prima persona il proprie tempo e le proprie competenze, è necessario rivolgersi alle associazioni di volontariato locali./BG
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