L'incontro di questa mattina del Comitato di Sorveglianza del Por Fesr ha avuto diversi temi all'ordine del giorno: primo tra tutti, la necessità di offrire, grazie ai fondi strutturali, un’opportunità concreta alle attività
produttive emiliano-romagnole colpite dal sisma, contribuendo alla ripresa
dell’attività economica. Predisporre nuovi insediamenti, anche temporanei, per le imprese e sostenere in
modo particolare quei distretti – biomedicale in primis, ma anche alimentare,
meccanica e ceramica – che dovranno continuare a rappresentare, un’eccellenza
economica nazionale e internazionale. Questa la proposta della Regione che
discuterà con la Commissione europea le misure concrete da mettere sul tavolo
per offrire una risposta alle imprese coinvolte.
Inoltre, nel bilancio tracciato, un posto di primo piano, nei primi sei mesi dell’anno, va alle misure per il
sostegno all’autoimprenditorialità innovativa. Dopo il bando “nuove imprese” –
chiuso a fine 2011 con un centinaio di domande presentate – si è avviato da
poche settimane (15 maggio) il nuovo bando “start up innovative”, che mette in
campo 2,5 milioni di euro, elevabili in corso d’anno, per sostenere l’avvio di
nuove imprese ad alto contenuto di innovatività e che allo stesso tempo
garantiscano, nei propri piani di investimento, un incremento certo e misurabile
dell’occupazione stabile.
Una linea strategica – innovazione, impresa e coesione sociale –
già proposta nel 2011 con il bando “innovazione-reti”, che aveva ricevuto quasi
1.600 adesioni, e che entra ora in fase operativa con 130 milioni di euro di
investimenti innescati grazie ai 29,4 milioni di contributi erogati. In tutto
399 progetti finanziati, proposti in buona parte da giovani e donne, con un
incremento dell’occupazione stimato in 450 unità. E sono già 170 le nuove
imprese parte della rete EmiliaRomagnaStartUp, il primo
portale interamente dedicato alla creazione d’impresa innovativa e sostenuto dal
Programma Fesr. Mentre Ingenium Emilia-Romagna II – il fondo di capitale di
rischio lanciato nel 2011 con un plafond di 14 milioni, 7 dei quali provenienti
dal Por Fesr – è stato potenziato grazie alla firma di una convenzione con Aster
e alla creazione di un “Info Desk” presso il Cnr-Area della Ricerca.
Sul
fronte green economy la pubblicazione dei risultati del bando per la rimozione
dell’amianto e l’installazione di pannelli fotovoltaici sugli edifici: 214
progetti grazie ai quali spariranno dai tetti dalle imprese emiliano-romagnole
208mila mq di manufatti pericolosi, sostituiti da pannelli fotovoltaici per
oltre 23.200 kWh di potenza. Mentre partirà a luglio – dopo la conclusione
dell’iter di aggiudicazione – il nuovo fondo rotativo per il finanziamento della
green economy.
Le Aree produttive ecologicamente attrezzate, dove tra
convenzioni già firmate e che saranno perfezionate nei prossimi giorni
(ammontano a una trentina quelle riguardanti gli interventi energetici
finanziati dal Programma) si arriva ad un totale di quasi 32 milioni di euro di
fondi europei concessi, per 42,6 milioni complessivi considerando anche gli
interventi ambientali sostenuti direttamente dalla Regione.
L’intero
sistema dei tecnopoli per la ricerca industriale che fa perno sulla Rete
regionale dell’Alta tecnologia si è poi dato appuntamento, nei giorni scorsi,
alla settima edizione di Research to Business. Un’occasione ulteriore per far
conoscere a imprese e ricercatori le opportunità dei fondi strutturali, che
avranno un ruolo determinante anche nella fase di ricostruzione per il
dopo-sisma, grazie in particolare alle innovazioni sviluppate nei laboratori
della piattaforma Costruzioni per il monitoraggio della stabilità statica e
dinamica di scuole, ospedali, case private, edifici storici.
Infine, per
il patrimonio culturale sono diversi i progetti conclusi nella prima parte del
2012 nell’ambito dell’Asse 4 del Programma. Su tutti, l’inaugurazione della Casa
museo Enzo Ferrari, avvenuta a marzo, con ampia partecipazione di pubblico e
stampa internazionale, accorsa per vedere l’avvenieristica ed ecocompatibile
struttura realizzata nel cuore della Motor Valley emiliana. Gli stessi progetti
di valorizzazione e qualificazione del patrimonio ambientale e culturale – in
tutto 38, per 41 milioni di euro di contributo – sono stati protagonisti del
festival AllegroMosso, che ha portato in Emilia-Romagna, a maggio, 6mila i
giovani musicisti provenienti da tutta Europa, per oltre 400 concerti che si
sono tenuti, in molti dei luoghi riqualificati grazie al Por Fesr, in 25
località della costa e dell’entroterra.
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