sabato 26 gennaio 2013

27 GENNAIO, IL GIORNO DELLA MEMORIA

27 GENNAIO,  GIORNO DELLA MEMORIA 

 Cade oggi la giornata mondiale per ricordare la più grande tragedia che l’umanità abbia mai vissuto: l’Olocausto nazista, al quale i fascisti italiani hanno contribuito fattivamente, con un’alleanza scellerata.
Ogni iniziativa è importante, ed è un tassello per tenere viva quella storia che non va mai dimenticata.
Leggevo ieri, con angoscia, i dati di una ricerca in base alla quale, cito l'agenzia di stampa che riporta la notizia, "in Germania un giovane su cinque sotto i 30anni non ha alcuna idea di cosa sia accaduto ad Auschwitz durante la Seconda guerra mondiale". Non voglio crederci, preferisco pensare che questi sondaggi non siano affidabili. Io ho fiducia nelle nuove generazioni. Per questo, sono grato ai tanti che stanno dedicandosi alla memoria in questi giorni, a partire dal Treno della Memoria, comunità ebraiche, enti locali, scuole, partigiani, sezioni dell’Anpi, tutti coloro che si sono attivati e si attiveranno. 
Milioni di donne e di uomini uccisi per la folle idea nazista di creare un ordine mondiale dominato dalla razza ariana: omicidi teorizzati con una perversa logica matematica, calcolando persino quante persone potevano essere eliminate ogni ora nei campi di concentramento, e come smaltire i loro resti nel modo più efficiente possibile. Una follia, resa, se possibile, ancora più raccapricciante dalla disumanizzazione di ogni atto, calcolato matematicamente, ad eliminare persino la natura umana di tutti coloro che venivano uccisi: semplici numeri anziché esseri viventi.
Sono passati ormai 67 anni dall’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, da quel 27 gennaio 1945: la testimonianza di chi ha vissuto in prima persona l’orrore dei campi di concentramento ha una forza unica, non eguagliabile; ma il tempo passa, e dobbiamo essere determinati a trasmettere con uguale intensità l’orrore del nazismo a chi non c’era, a chi è nato nel dopoguerra, negli anni della Guerra Fredda, a chi è nato dopo la caduta del Muro di Berlino. Organizzare visite all’interno dell’ex campo di concentramento è un’idea molto importante: sono stato due volte ad Auschwitz, e la considero un’esperienza istruttiva per chiunque, perché si esce segnati dall’orrore di ciò che avveniva lì. Ricordare è oggi più che mai un dovere morale.

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