Come cambiano le Ordinanze: Abitazioni (n. 29,51,86) e Imprese (n. 57).
Per quanto riguarda le attività produttive, tra le novità, la possibilità per le imprese di poter produrre più domande per la richiesta di contributi per i lavori che potranno suddividere in quattro stati di avanzamento in luogo dei tre precedenti. Circa un migliaio sono le pratiche per ricevere il contributo già avviate dai professionisti attraverso il Mude (il modello unico digitale per l'edilizia), mentre poco meno di 300 sono in fase di approvazione da parte dei Comuni. Ben 160 sono le procedure - per un valore complessivo di 5,2 milioni di euro di cui quasi un milione già in fase di pagamento - già depositate presso gli istituti bancari i quali attendono solo la fatturazione dei lavori per eseguire i pagamenti. Queste ultime procedure riguardano 1129 unità abitative (200 sono sede di attività artigianali/commerciali) e coinvolgono oltre 2000 persone. Le richieste di contributo presentate dalle imprese sono 25 per un valore complessivo di 11, 4 milioni di euro.
“L’impianto delle
procedure e delle ordinanze non cambia, ma migliora. Non cambiano – ha aggiunto
l’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli – i principi che le
sorreggono: legalità, trasparenza ed equità. Ci sono, quindi, le condizioni
per accelerare le domande, la concessione dei contributi e la partenza dei
lavori. Abbiamo ascoltato cercando di capire dove stessero i problemi dei
cittadini e degli operatori, in cosa consistessero le vere o presunte critiche
alla burocrazia. Così con i nuovi provvedimenti abbiamo introdotto innovazioni
di rilievo nella direzione della chiarezza e della semplificazione”.
Case: ecco le novità
più importanti delle nuove Ordinanze nn. 29, 51 e 86.
- Elevata al 100% la percentuale di contributo (art.3).
- Sono state posticipate le scadenze per la presentazione
delle domande al 30 giugno 2013 per le B e C e al 31 dicembre 2013 per le
E leggere e pesanti (art. 4).
- Posticipato al 2 aprile 2013 il termine per il
riconoscimento dei pagamenti diretti da parte del proprietario per lavori
già iniziati entro il 14/11/2012 (art. 8).
- Inserito un apposito comma (art. 3) che prevede
l’automatismo dell’integrazione del contributo del 20% per coloro che
avevano beneficiato del vecchio regime dell’80%.
- Possibilità di riconoscere a contributo le varianti in
corso d’opera nei limiti del quinto dei costi iniziali.
- Specificata la demarcazione per l’utilizzo degli
strumenti attraverso cui possono essere richiesti i contributi, le
piattaforme informatiche “Sfinge” e “Mude”, al fine di semplificare le
procedure.
- Modificata la definizione delle spese tecniche,
accogliendo le osservazioni degli operatori e introdotti i compensi per
amministratori di condominio e consorzi tra proprietari (art.3).
- Introdotta la possibilità di adibire l’immobile non
abitato alla data del sisma anche ad abitazione principale (art.6).
- Inserita la distinzione tra fatture per spese ammesse a
contributo e altre spese.
- Sarà possibile pagare direttamente nel limite del 20%
delle spese necessarie per la progettazione (spese tecniche ed indagini e
prove) da parte del proprietario prima della presentazione della domanda
(entro i termini previsti dalle rispettive Ordinanze - art. 9).
- Sono state disciplinate in maniera più dettagliata le
demolizioni e ricostruzioni.
- L’impresa potrà produrre più domande per la richiesta di contributi. Sarà possibile produrre una domanda per ogni sito produttivo e per ogni sito è anche possibile dividere ulteriormente la domanda in due: da una parte l’immobile, dall’altra gli impianti, i macchinari e le scorte. Per casi più complessi occorre l’autorizzazione del Sii, il Soggetto incaricato dell’istruttoria.
- La seconda novità riguarda gli stati di avanzamento dei lavori che potranno essere quattro. Il primo può essere del 20% sotto il milione di euro e del 10% sopra al milione di euro.
La situazione delle
abitazioni
Dopo il sisma dello
scorso maggio, in Emilia-Romagna sono state dichiarate inagibili oltre 31mila
abitazioni (classi B, C, D, E), inoltre ci sono ancora 2.700 abitazioni
inagibili per rischio esterno (classe F), ossia a causa di elementi esterni
pericolanti il cui crollo potrebbe interessare l’edificio. Hanno subìto danni
alla propria abitazione almeno 50 mila persone; 41 mila sono state evacuate.
Per ridurre al minimo
possibile il disagio alla popolazione derivato dall’aver perduto
(temporaneamente o definitivamente) la propria abitazione, sono stati emanati
provvedimenti per dare soluzioni alternative ed è stato favorito, ove
possibile, il celere rientro nelle case. Tra questi, che compongono il
cosiddetto “Programma casa per la transizione e l’avvio della ricostruzione”,
sono i contributi per l’alloggio (Cas), il Programma alloggi sfitti, il
recupero degli alloggi di edilizia residenziale pubblica (Acer) danneggiati, le
soluzioni abitative temporanee (moduli prefabbricati e moduli prefabbricati
rurali), contributi per la riparazione e il ripristino dei danni.
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