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Il Programma delle opere pubbliche e del beni culturali prevede gli interventi di riparazione, ripristino con miglioramento sismico e di ricostruzione degli edifici pubblici, comprendenti gli edifici di proprietà del demanio, della Regione, degli enti locali, di enti derivati o partecipati da enti pubblici non economici e destinati a pubblici servizi, di infrastrutture pubbliche, dotazioni territoriali e attrezzature pubbliche, nonché degli immobili di proprietà degli enti religiosi civilmente riconosciuti destinati a chiese ed opere parrocchiali e tutti gli edifici sottoposti alla tutela, sia quelli espressamente dichiarati di interesse storico–culturale, sia quelli che sono stati costruiti da oltre settanta anni, come definito dalla Direzione regionale del Ministero per i Beni e le attività culturali. Al momento il Programma delle opere pubbliche e dei beni culturali comprende solo gli edifici pubblici e beni di proprietà di enti ecclesiastici. Con ordinanza il Commissario delegato stabilirà le regole per poter finanziare i beni culturali di proprietà privata quali: castelli, rocche, ville e palazzi. Tutto questo per garantire un finanziamento adeguato in grado di assicurare il restauro con miglioramento sismico dei beni culturali privati.
I numeri del Programma
Così
come indicato nella Legge regionale 16/2012 sulla ricostruzione, il programma viene
articolato in due sezioni distinte: una riguarda gli interventi su opere pubbliche, per un importo
complessivo di circa 385 milioni di euro (circa il 29% del totale, pari a 521
interventi) mentre la parte predominante è costituita dalla sezione riguardante
i beni culturali vincolati che
ammonta a circa 952 milioni di euro per 981 interventi (circa il 71% del
totale).
Nella suddivisione
in diverse tipologie d’intervento omogenee, sono state individuate 23 categorie di beni danneggiati. Il maggior numero di
richieste è quello relativo alle chiese per
un importo di circa 339 milioni di euro per 337 interventi. Subito dopo viene
il settore delle attrezzature culturali
per circa (214 milioni per 168 interventi) e quello attrezzature sanitarie e/o socio sanitarie per circa (138 milioni
per 64 interventi).
Ad
attuare gli interventi saranno 130 soggetti diversi: per quanto riguarda la
loro distribuzione sono significativi gli interventi (698 su 1502) riguardanti
l’Arcidiocesi di Bologna, la Diocesi di Carpi, il Comune di Ferrara, l’Arcidiocesi
di Ferrara–Comacchio, il Comune di Mirandola, il Consorzio di Bonifica Burana,
l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Modena–Policlinico, il Comune di Finale
Emilia, la Diocesi di Reggio Emilia–Guastalla e l’Arcidiocesi di
Modena-Nonantola. Sono ricompresi nel programma delle opere pubbliche anche quegli interventi a infrastrutture ferroviarie e opere idrauliche . Per l’attuazione di questi interventi (costo complessivo di oltre 29 milioni di euro) sarà stipulata apposita convenzione che individui competenza alla spesa e soggetti attuatori.
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