mercoledì 28 agosto 2013

A SUPERQUARK UN ESEMPIO DI ECCELLENZA DELL'EMILIA-ROMAGNA

L'innovazione e l'economia verde sono obiettivi della nostra Regione, e tante imprese e laboratori sono al lavoro per conseguire nuovi traguardi. Stasera, 29 agosto, a Super Quark, la popolare trasmissione di divulgazione scientifica di Rai1, ci sarà un servizio dedicato ad una "rivoluzionaria tecnologia" made in Emilia-Romagna. Una tecnologia, come spiega la presentazione della trasmissione di domani, che "consente di far produrre il polimero da cui si ottiene la plastica a dei comunissimi batteri, che tra le altre cose si nutrono degli scarti dei zuccherifici. Il polimero in questione sarebbe capace di dare vita alle materie plastiche più diverse con un risparmio di energia molto importante rispetto a quella necessaria a lavorare i derivati del petrolio". Qui di seguito una sintesi del comunicato stampa dei ricercatori, che spiegano la nuova invenzione.  


BOLOGNA, Italia--()--È possibile utilizzare la bioplastica PHAs sviluppata da bio-on anche per rigenerare un tessuto umano, in particolare per realizzare la struttura di supporto (scaffold) di colture di cellule ossee; strutture grazie alle quali è possibile rigenerare un osso umano. Ciò è possibile poiché questo materiale, biodegradabile in acqua al 100%, è anche estremamente bio compatibile come dimostra lo studio di un team di ricercatrici italiane, i cui primi risultati sono in corso di pubblicazione su importanti riviste scientifiche internazionali di settore. «È stato ampiamente dimostrato in letteratura che i poliidrossialcanoati (PHAs) siano materiali pienamente idonei ad essere utilizzati nella rigenerazione tissutale a partire da colture cellulari – spiega Paola Fabbri, ricercatrice al Dipartimento di Ingegneria "Enzo Ferrari" dell’Università di Modena e Reggio Emilia – nel nostro laboratorio abbiamo dimostrato come questo materiale, opportunamente combinato con particelle ceramiche o vetrose osteoinduttive in strutture altamente porose, sia adatto alla costruzione di scaffolds compositi privi di citotossicità. I test di validazione biologica hanno mostrato con i saggi di proliferazione cellulare che le cellule dell'osso sono in grado di aderire compiutamente su tali scaffolds, e dar luogo ad un processo di rigenerazione tissutale supportato». Le caratteristiche di questo materiale, soprattutto l’estrema bio compatibilità, permetteranno in futuro di estenderne l’uso alla rigenerazione di altri tessuti grazie alla progettazione di scaffolds bioriassorbibili in-vivo, cioè che vengono assorbiti dal corpo umano e che dunque non necessiteranno di espianto al termine del processo di rigenerazione tissutale. «Siamo estremamente soddisfatti di questi risultati – dice Marco Astorri, Ceo e co-fondatore di bio-on – perché il bio medicale è uno dei numerosi settori nel quale è possibile utilizzare i nostri biopolimeri (ottenuti in questo caso da sotto prodotti di Co.Pro.B., il maggiore produttore italiano di zucchero da barbabietola). Abbiamo già formalizzato un accordo con Virdhi (virdhi.com) una start-up innovativa che sviluppa materiali avanzati per uso bio medicale e nei prossimi mesi faremo lo stesso con altre realtà simili nel mondo».


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