mercoledì 21 novembre 2012

Primarie, io scelgo Bersani


Per me la politica, come la vita, è una sfida continua.
E quella che attende ora il nostro paese è una sfida profondissima: chi governerà l’Italia dal 2013 al 2018 deve prepararsi non soltanto al rilancio economico ed occupazionale, ma anche a quello morale, civile, etico; e dovrà farlo con un’alleanza basata su un programma chiaro e condiviso, all’insegna della responsabilità politica e istituzionale.
Per questo, credo che Pierluigi Bersani colga nel segno quando dice che se andrà al Governo le prime “lenzuolate” saranno su lavoro e moralità.
C’è un paese in ginocchio che deve essere rialzato, ma è un paese con possibilità straordinarie, talenti, spirito imprenditoriale, cultura, un vivace mondo della ricerca che deve ricevere le giuste attenzioni e risorse, lavoratori con competenze ed eccellenze.
La proposta politica di Bersani ha una concreta credibilità in Italia ed in Europa, e le sue ricette sono le uniche che possono consentire a questo paese di invertire la rotta rispetto al disastro degli ultimi venti anni, con nuove soluzioni, innovative, che diano un nuovo impulso all’Italia e consentano di affrontare e superare le odierne difficoltà, a partire dalla ricostruzione dei territori e delle imprese colpite dal sisma, che sarà il primo banco di prova per il prossimo esecutivo.
Quando abbiamo scelto di partecipare alla costruzione del Partito Democratico, l’abbiamo fatto perché il Novecento andava superato, ed era il momento di fare un passo in avanti, costruire pensieri nuovi ed impersonare il cambiamento. Sapevamo che il cammino da percorrere non era breve, né in discesa, ma oggi il PD è più forte, più consapevole, ed ha più credibilità agli occhi degli elettori. Il candidato che per me ha le capacità, le idee e le competenze per guidare questo cambiamento è Bersani: un uomo che in tutte le sue esperienze politiche ed amministrative ha valorizzato i giovani ed ha saputo interpretare i valori del centrosinistra italiano e della nostra terra, l’Emilia-Romagna, alla luce della modernità e dei nuovi bisogni, e che riesce ad essere leader di una squadra forte, lontano anni luce da quello yuppismo che sembra tornare di moda, proprio oggi che dobbiamo metterci alle spalle venti anni di “uomo solo al comando”.

Gian Carlo Muzzarelli 

Nessun commento:

Posta un commento